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Dopo 47 anni, l’Italia del tennis vince la Coppa Davis edizione 2023

A Malaga in Spagna, l’Italia del tennis conquista la sua seconda Coppa Davis dopo il Cile 1976. Jannik Sinner e i suoi compagni di squadra Lorenzo Sonego, Matteo Arnaldi, Lorenzo Musetti e Simone Bolelli hanno realizzato quello che sembrava impossibile qualche giorno fa. Corrado Barazzutti, Adriano Panatta, Paolo Bertolucci e Antonio Zugarelli erano stati gli eroi che 47 anni fa avevano vinto la prima Coppa Davis con la maglia italiana.

Nella sera di domenica 26 novembre, gli azzurri sono tornati sul tetto del mondo, battendo l’Australia 2-0. Partira decisiva vinta da Jannik Sinner, che ha battuto Alex de Minaur 6-3, 6-0 mentre Matteo Arnaldi aveva invece battuto Alexei Popyri 7-5, 2-6, 7-5.

La vera impresa, tuttavia, gli azzurri l’hanno fatta nella semifinale con la Serbia battendola 2-1 con l’impresa di Sinner che ha battuto Djokovic.

Decisiva la vittoria nel doppio di Sinner e Sonego, che piegano 6-3, 6-4 Djokovic e Kecmanovic, che aveva ottenuto l’unico punto per i serbi battendo Musetti.

Sinner aveva battuto Djokovic nel singolare con il punteggio 6-2, 2-6, 7-5 trascinando l’Italia nella finale, poi vinta, con l’Australia.

La squadra italiana è stata gestita da Filippo Volandri, ex tennista  che svolge un ruolo assimilabile a quello dell’allenatore, che in Coppa Davis viene definito di capitano non giocatore. Per il tennis la Coppa Davis è la cosa più vicina a ciò che sono i Mondiali negli altri sport: esiste dal 1900 e da allora si è disputata ogni anno, con l’eccezione degli anni delle guerre mondiali e del 2020 a causa della pandemia.

E’ stata definita da tutti la vittoria di squadra: il gruppo italiano è stato unito lungo tutto il cammino verso la finale di Malaga, pur se spiccano le prodezze di Sinner, numero 4 al mondo, che si è caricamento la squadra sulle spalle nelle partite decisive.

Piazze italiane piene per la giornata contro la violenza contro le donne

Si è celebrata nella giornata del 25 novembre la giornata internazionale contro la violenza sulle donne. Piazze italiane piene a testimoniare l’attenzione alta verso il problema della violenza contro le donne.

A pochi giorni dal femminicidio di Giulia Cecchettin che ha scosso tutta Italia, ha richiamato nelle piazze italiane tantissime persone: Il Colosseo a Roma è stato illuminato di rosso, colore simbolo contro la violenza alle donne, e la presenza nella capitale, secondo gli organizzatori era di circa 500 mila persone. Nella città di Milano si registrano 30 mila partecipanti al corteo; cortei anche in tanti altri capoluoghi di provincia.

La giornata internazionale contro la violenza sulle donne è stata istituita dall’Onu nel 1999, in ricordo delle tre sorelle Mirabal, deportate, violentate e uccise il 25 novembre 1960 nella Repubblica Dominicana.

Le sorelle Miraball nacquero fra il 1924 e il 1935. Fin da ragazzine si batterono contro la dittatura di Rafael Leonidas Trujillo. Fondarono il “Movimento Rivoluzionario del 14 giugno”, con il quale chiedevano democrazia per il popolo dominicano e diritti per tutte le donne.

Ma il 25 novembre 1960 le tre sorelle “mariposas”  (farfalle) vennero torturate e uccise dai sicari di Trujillo (il dittatore del Paese) e i loro corpi gettati in un dirupo per simulare un incidente. L’indignazione per la loro morte, che nessuno credette accidentale, sollevò un moto di orrore sia in patria che all’estero, ponendo l’attenzione internazionale sul regime dominicano.

I simboli contro la violenza donne, sono le scarpe e le panchine rosse. Le scarpe rosse rappresentano la battaglia contro i maltrattamenti e femminicidi e la loro storia nasce in Messico, a Ciudad Juárez, città tristemente nota per il numero sconcertante dei femminicidi avvenuti negli ultimi vent’anni.

La panchina rossa oggi viene utilizzata per dire no alla violenza, e nello specifico alla violenza domestica, per sottolineare come la violenza sulle donne avvenga spesso in contesti familiari alle vittime.

 

 

Il calcio italiano quanto è popolare all’estero

Il calcio italiano è sempre stato affascinante e popolare all’estero, in particolae negli anni ’80 e ’90 del secolo scorso, quando l’aspirazione di molti calciatori mondiali, era quello di venire a giocare in Italia. Ed infatti tranne Pelé, i migliori giocatori dell’epoca hanno vestito una maglia di una squadra italiana: Maradona, Van Basten, Rummenigge, Platini ecc.

Oggi con l’avvento delle televisioni sono riemersi per importanza e fascino i campionati di calcio in Inghilterra e Spagna. ma anche il calcio in Francia e Germania sono più o meno equivalenti per qualità al calcio italiano.

Anche l’interesse per squadre italiane di calcio all’estero è sempre stato elevato: le squadre più blasonate Milan, Juventus e Inter hanno tifosi in tutto il mondo e non solo italiani.

Le pay TV hanno però invertito la tendenza: se il nostro calcio è visto negli altri Paesi europei ed extra europei, anche i campionati esteri, soprattutto inglese e spagnolo suscitano l’interesse dei tifosi di calcio italiano, e lo dimostrano anche i dati derivanti dalle scommesse sulle partite estere.

Ma quanti sono i telespettatori e in quali Paesi ha maggior interesse il calcio italiano: nel campionato 2021/2022 più di 475 milioni di telespettatori hanno seguito la Serie A TIM 2022/2023, con una crescita del 35% in Asia e del 18% in Europa rispetto all’anno precedente. E i dati sono promettenti anche nella stagione 2023/2024.

I territori che hanno fatto registrare una crescita maggiore in termini di audience rispetto alla stagione 2021/2022 sono stati Armenia, Bielorussia, Georgia, Moldavia, Kazakistan, Kirghizistan, Tagikistan, Turkmenistan, Uzbekistan e Paesi Baltici, con un aumento complessivo del 137%, seguiti dell’area dei Balcani (Bosnia Erzegovina, Croazia, Kosovo, Montenegro, Macedonia del Nord, Serbia, Slovenia) con una crescita dell’89%.

Anche la stagione 2023/2024 di calcio italiano saraà visibile in circa 200 paesi nel mondo. Ad esempio in Europa sarà visibile su AMC in Ungheria, ARENA SPORT nei Balcani (Bosnia Erzegovina, Croazia, Kosovo, Montenegro, Macedonia del Nord, Serbia, Slovenia)
su A1 e bTV in Bulgaria, BEIN SPORTS in Francia, Andorra, Monaco, su DOM-TOM e BLUE SPORT e SKY in Svizzera, Liechtenstein, su BT SPORT in Regno Unito, Irlanda, su CBC SPORT in Azerbaigian, CHARLTON e ONE in Israele, C MORE SPORT in Svezia e Finlandia, COSMOTE in Grecia, su CYTAVISION in Cipro, su DAZN e ONEFOOTBALL in Germania, Austria, su DIGI SPORT, PRIMIA SPORT, ORANGE SPORT in Romania, su ELEVEN SPORTS: Belgio, Lussemburgo, Polonia, su MATCH TV in Russia, su MEGOGO in Ucraina, su MELITA in Malta, su MOVISTAR+ in Spagna, Andorra, su NOVA SPORT e PREMIER SPORT in Repubblica Ceca, Slovacchia, su NTRK in Uzbekistan, su SILK TV in Georgia, su SPORT TV in Portogallo, su S SPOR in Turchia, Armenia, Bielorussia, Georgia, Moldavia, Kazakistan, Kirghizistan, Tagikistan, Turkmenistan, Uzbekistan, su S SPOR e TV3 in Paesi Baltici (Estonia, Lettonia, Lituania), su SÝN in Islanda, su TELENET in Belgio, su TV2 in Danimarca, su VG in Norvegia, su VIVARO MEDIA in Armenia e su ZIGGO nei Paesi Bassi.

23 novembre 1980: ricorre il 43° anno dal terribile terremoto dell’Irpinia

Ricorre il 23 novembre il 43° esimo anno dal terremoto dell’Irpinia del 1980 che colpì la Campania centrale (in particolare dell’Irpinia) e la Basilicata centro-settentrionale (principalmente l’area di Potenza).

Caratterizzato da una magnitudo di 6.9 (X grado della scala Mercalli) con epicentro tra i comuni di Teora, Castelnuovo di Conza e Conza della Campania, causò circa 280 000 sfollati, 8 848 feriti e, secondo le stime più attendibili, 2 914 vittime.

ll terremoto colpì alle 19:34 una forte scossa della durata di circa 90 secondi, con un ipocentro di circa 10 km di profondità, colpì un’area di 17 000 km² che si estendeva dall’Irpinia al Vulture, posta a cavallo delle province di Avellino, Salerno e Potenza.

I comuni più duramente colpiti (X grado della scala Mercalli) furono quelli di Castelnuovo di Conza (SA), Conza della Campania (AV), Laviano (SA), Lioni (AV), Sant’Angelo dei Lombardi (AV), Senerchia (AV), Calabritto (AV) e Santomenna (SA).

La situazione più controversia e discussa è stata la fase di ricostruzione: le prime stime dei danni del terremoto, fatte nel 1981 da un organo speciale costituito presso la Presidenza del Consiglio, parlava di circa 8 000 miliardi di lire.

La cifra durante la ricostruzione è cresciuta col passare degli anni, fino a superare quota 60 000 miliardi di lire nel 2000, e 32 miliardi di euro nel 2008. Attualizzata ad oggi arriverebbe a circa 70 miliardi di euro.

La ricostruzione anche in Irpinia venne incentrata sul rilancio industriale, vennero stanziati 7 762 miliardi di lire ma ill costo finale fu dodici volte superiore al previsto in provincia di Avellino e diciassette volte in provincia di Salerno. Secondo la relazione finale della Corte dei Conti, i costi per le infrastrutture crebbero fino a punte «di circa 27 volte rispetto a quelli previsti nelle convenzioni originarie. Inoltre, i giudici contabili scrissero che «la superficialità degli accertamenti e l’assenza di idonee verifiche», approvate senza «adeguatamente ponderare situazioni imprenditoriali già fragili e già originariamente minate per scarsa professionalità o nelle quali la sopravvalutazione dell’investimento, in relazione alle capacità imprenditoriali, ha portato al fallimento dell’iniziativa».

Il fallimento dello Stato nella ricostruzione, fu nel complesso, riconducibile all’azione strategica intrapresa: pensare di costruire dei distretti industriali con soldi pubblici in aree che non possedevano questa vocazione.

Morto Angelo Starinieri, manager poi clochard ed infine artista e scrittore

Angelo Starinieri, manager di successo con un passato da clochard, si è spento sabato scorso agli Ospedali Civili di Brescia, dove era ricoverato da una decina di giorni. La sua è una storia che ha quasi del surreale, che somiglia più ad una raffigurazione della nota giostra delle montagne russe, che la storia della vita di un uomo.

Nato a Pescara nel 1938, Angelo Starinieri, dopo gli studi di Architettura, aveva intrapreso una carriera come manager e pubblicitario, arrivando a collaborare con aziende quali Longines, Breil, Atkinson, Hublot, Porsche Design, Vecchia Romagna e Capucci Moda.

Ma nel dicembre del 2000 riceve il primo duro colpo dalla vita: muore suo figlio per tossicodipendenza; nel luglio 2005 l’altro colpo avviene dalla giustizia; viene accusato di corruzione, subendo la confisca dei beni. Viene assolto ma rimane pendente la confisca dei suoi beni per cui non può tornarne in possesso.

Si trasferisce così a Milano da un suo amico pittore ma per solo 6 mesi: sentendosi forse un peso comincia ad abbandonarsi a se stesso girovagando per poi fermarsi presso la stazione di Cadorna vivendo tra le panchine e le mense della Caritas per circa 2 anni.

Quando l’allora assessore alle politiche sociali del Comune di Milano fornì una roulotte alla comunità dei senzatetto di Cadorna, ben presto divenne meta di fotografi, giornalisti e curiosi, a cui Angelo Starinieri raccontava la sua vita, come ha scritto nel suo primo libro pubblicato da ExCogita Editore, “Lenzuola di cartone”.

Insieme a quattro amici senzatetto organizza spaghettate, la torta più lunga del mondo, e da appassionato di arte e si inventa una mostra di pittura che ottenne addirittura il patrocinio del Comune di Milano ed il sostegno di Vittorio Sgarbi.

Pubblica anche un secondo libro, “Angelo smarrito”, edito da Sperling&Kupfer. Nel 2009, a Palosco, segue le prove del musical sulla sua vita, “Angelo, quante volte un uomo”, che poi andò in scena l’anno successivo al Teatro Nuovo.

Si è pubblicamente battuto contro le amministrazioni comunali di Verona e Begramo nel 2014 per le installazioni delle panchine anti bivacco, ritenute ingiuste, nei confronti di coloro che sono in difficoltà e che non possono neanche sdraiarsi per pochi momenti. Sosteneva che nessuno vuol vedere chi soffre e che la panchina è la vacanza di chi non va in vacanza: in altre parole ha un significato molto più profondo per un senzatetto.

Negli ultimi anni si era trasferito a Brescia, dove è morto nella giornata di sabato 18 novembre; i funerali saranno celebrati mercoledì 22 novembre nella parrocchia di Calino, frazione di Cazzago San Martino.

Elezioni Presidenziali in Liberia: Joseph Boakai vince contro George Weah

Alle elezioni presidenziali del 14 novembre 2023, con proclamazione avenuta dopo la raccolta dei risultati il successivo 20 novembre, Joseph Boakai è stato proclamato nuovo presidente della Liberia, avendo la meglio sul presidente uscente George Weah, già calciatore del Milan ed unico africano a vincere il pallone d’oro.

Joseph Boakai ha ottenuto il 50,64 per cento dei voti, contro il 49,36 per cento di Weah, ha annunciato la commissione elettorale.

I risultati sono stati un’inversione sostanziale rispetto alle elezioni di sei anni fa quando nel 2017, l’ex calciatore del Milan George Weah aveva battuto proprio l’attuale sfidante avendo la meglio. L’elezione di Weah, con il 62% dei voti al secondo turno, era stata accompagnata da grandi speranze di cambiamento per il Paese.

L’unione africana si è congratulata con il nuovo presidente Boakai per la vittoria e ha elogiato il “senso dello stato” di Weah, invitando “tutte le parti coinvolte a impegnarsi nel consolidamento della democrazia”.

Le elezioni del 2023 sono state le prime a svolgersi senza la presenza della missione delle Nazioni Unite, istituita nel 2003 per garantire la pace dopo una guerra civile che ha causato più di 250mila vittime tra il 1989 e il 2003.

 

Sergio Mattarella il Presidente della Repubblica Italiana più longevo nella carica

Alla data del 19 novembre 2023, l ‘attuale e 12° Presidente della Repubblica Sergio Mattarella si attesta con 3.211 giorni al primo posto tra i Presidenti della Repubblica più longevi nella carica staccando ormai il defunto Giorgio Napolitano fermo a quota 3.166, ed unico oltre a Mattarella ad essere stato eletto per due mandati consecutivi.

Fu eletto Capo di Stato il 31 gennaio 2015, al quarto scrutinio con 665 voti, poco meno dei due terzi dell’assemblea elettiva. Giurò il successivo 3 febbraio, diventando il primo siciliano a ricoprire tale carica.

Rieletto il 29 gennaio 2022 all’ottavo scrutinio con 759 voti, risultato che fa di lui il secondo presidente più votato di sempre. Si colloca infatti al secondo posto dopo Sandro Pertini al quale andarono 823 preferenze.

Sergio Mattarella, oggi 82 anni, è nato a Palermo il 23 luglio 1941 ha una carriera politica di lungo corso oltre che essere un illustre giurista italiano (è stato giudice della Corte Costituzionale dal 2011 al 2015 prima di essere nominato Presidente della Repubblica).

Come capo dello Stato ha finora conferito l’incarico a quattro presidenti del Consiglio dei Ministri: Paolo Gentiloni (2016-2018), Giuseppe Conte (2018-2021), Mario Draghi (2021-2022) e Giorgia Meloni (dal 2022).

Dal 1983 al 2008 è stato deputato prima della Democrazia Cristiana, poi del Partito Popolare, della Margherita e del Partito Democratico ricoprendo anche il ruolo di Ministro dei rapporti con il Parlamento nel 1987-1989, della pubblica istruzione nel 1989-1990, Vicepresidente del Consiglio dei Ministri nel 1998-1999 e della Difesa nel 1999-2001.

Prende il nome di Sergio Mattarella, anche la legge elettorale in vigore in Italia dal 1993 al 2005 per l’elezione del Senato della Repubblica e della Camera dei deputati, nota anche come Mattarellum, come fu definita dal politologo Giovanni Sartori.

Il mandato del Presidente della Repubblica, salvo dimissioni anticipate, scadrebbe nel 2029, quando Sergio Mattarella raggiungerebbe l’età anagrafica di 88 anni.

Giornata mondiale delle vittime sulla strada: nel 2023 ancora pochi passi avanti

Il 19 novembre ricorre la Giornata mondiale del ricordo delle vittime della strada. Nonostante tante campagne di sensibilizzazione che ogni anno vengono promosse, in Italia e in tutto il mondo i numeri degli incidenti stradali e dei morti continuano a rimanere alti. Secondo i dati forniti dall’Asaps (Associazione Sostenitori e Amici della Polizia Stradale), molto attiva sul fronte della sicureza stradale, si contano un milione e 300mila morti per incidenti stradali ogni anno nel mondo, prevalentemente in Africa, Cina e Sud America.

Ma anche 21mila nell’Unione Europea e oltre tremila in Italia. Dall’inizio del 2023 al 12 novembre gli Osservatori hanno registrato il decesso, nell’immediatezza del fatto, di 379 pedoni, 175 ciclisti, 48 bambini (erano stati 39 in tutto il 2022 e 29 nel 2021). Dall’1 gennaio al 31 ottobre sono state 1.133 le vittime di incidenti nei soli fine settimana e 72 gli episodi di pirateria mortale aggiornati fino al 30 settembre.

La quasi totalità degli incidenti sulle strade è dovuta a comportamenti contrari al codice della strada. L’esito letale è sempre legato alla velocità (e spesso anche dal consumo di alcool e droghe) da parte di conducenti di mezzi motorizzati, che provocano il 94% delle collisioni. I fine settimana e sopratutto nelle ore notture continuano ad essere ad essere i momenti in cui si addensano in proporzione i maggiori incidenti mortali.

Sono tante le organizzazioni e associazioni che tengono alta l’attenzione sul tema, tra cui la coalizione #Città30Subito!, promossa da Legambiente, Fiab-Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta ed altri. In occasione di questa Giornata, domenica 19 novembre sono state organizzate numerose iniziative nelle città italiane, dalla rete di attivisti “viva la strada”: da Roma in via dei Fori imperiali, a Milano al Giardino Aristide Calderini, a Napoli a Piazzale Tecchio.

Al ritorno di Miss Italia a Salsomaggiore vince la piemontese Francesca Bergesio

Si è svolta tra i giorni mercoledì 8 e sabato 11 novembre 2023 scorso la finale del 84° concorso di Miss Italia 2023 a Salsomaggiore a Palazzo dei Congressi, “un ritorno a casa” dopo 13 anni come lo hanno definito sia il sindaco Luca Musile Tanzi che Patrizia Mirigliani, patron del concorso.

Nella splendida location di Salsomaggiore hanno sfilato 40 ragazze finaliste del concorso, due per ogni regione avanti la giuria presieduta da Vittorio Sgarbi enlla qualità di presidente e presentato da Joe Squillo; nonostante la sempre ottima organizzazione, l’evento non è andato in onda su nessuna televisione ma solo in streaming video sul sito di Miss Italia.

L’edizione 2023 è stata vinta dalla piemontese di Cervere (provincia di Cuneo) 19 enne Francesca Bergesio, seconda classificata dalla Lombardia Veronica Lasagna e terza classificata dalla Sardegna Siria Pozzi.

Nel corso delle serata della finale di Salsomaggiore sono state assegnate altre fasce di cui 7 a ragazze in gara ed altres 7 a ragazze non in gara nella finale (fermate alle prefinali) con la partecipazione degli sponsor del concorso.

Le premiate nel corso della finale sono:
MISS MILUNA: Chiara Avanzi (Miss Lazio)
MISS ROCCHETTA BELLEZZA: Valentina Riedo (Miss Trentino Alto Adige+)
MISS SPORT GIVOVA: Jasmine D’Aniello (Miss Campania+)
MISS CINEMA DR.KLEEIN: Luna Maria Sole Meneguzzo (Miss Veneto)
MISS FRAMESI: Nicole Barbagallo (Miss Liguria)
MISS SORRISO: Alice Galante (Miss Emilia Romagna+)
MISS ELEGANZA: Chiara Viscillo (Miss Puglia+)
MISS GUIDA SICURA: Francesca Bergesio (Miss Piemonte)

Le premiate invece che non erano in gara alla finale sono le seguenti:

MISS PERSONALITÀ: Giulia Gerardi (l’unica in gara tra queste, in quanto Miss Lazio+)
MISS PERSONALITÀ: Aurora Miniaci
MISS CORAGGIO: Jennifer Cavalletti
MISS CORAGGIO: Ilenia Garofalo
MISS SIMPATIA: Federica Nolla
MISS CREATIVITÀ: Lucia Cavallo
MISS TALENTO: Rosa Telesca

Nell’anno 2024 il concorso di Miss Italia giunge alla 85-esima edizione: la città di Salsomaggiore, anche a mezzo le dichiarazioni del sindaco nel corso dell’evento, conferma l’impegno e l’interesse di mantenere l’evento nella città salsese, a cui ormai molti italiani sono abituati ad identificare il concorso di Miss Italia. La stessa Patrizia Mirigliani, patron del concorso, si è mostrata soddisfatta dell’affetto della città di Salsomgagiore per il ritorno del concorso, ed ha mostrato chiare aperture per la continuazione di questo “matrimonio”.

L’auspicio, detto a chiare lettere anche dai personaggi dello spettacolo intervenuti compresa la giuria, è di rivedere il concorso di Miss italia nuovamente sugli schermi della RAI, la televisione di Stato, sul quale per diversi anni è stata trasmessa.

Opere di ingegno con visuale mozzafiato: il ponte di Sacco (Salerno)

Tra le opere più imponenti per maestosità e complessità realizzativa realizzato nel periodo della ricostruzione del secondo dopo guerra mondiale, ma dotato di una visuale mozzafiato, è il ponte di Sacco, in provincia di Salerno, costruito tra la primavera del 1968 e completato nel 1969, costato complessivamente 400 milioni di circa dell’epoca, pari a circa 210 milioni di euro odierni, realizzato dalla ditta Ferrobeton

Il progetto fu del prof. Ing. Giulio Krall, pioniere nella scienza delle costruzioni e nella matematica all’epoca, è a singola arcata e si sviluppa su un’altezza di 170 metri.

Il ponte è costituito da un’arcata di 111 metri e una freccia di 27,45 metri, su tre costole in cemento armato, collegate tra loro con centine metalliche, incorporate dell tipo “melan”, sistema Forrobeton.

L’impalcato in cemento armato, formato da una soletta piena e da tre travi longitudinali continue, collegate con travi trasversali, è sorretto da esili colonne poste ad interasse costante di 8,77 m.

Il ponte di Sacco regala una stupenda visione panoramica sugli Alburni, sovrastando le sorgenti del torrente fiume Sammaro e collegando i comuni della provincia di Salerno, di Roscigno e Sacco.

 

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