A Malaga in Spagna, l’Italia del tennis conquista la sua seconda Coppa Davis dopo il Cile 1976. Jannik Sinner e i suoi compagni di squadra Lorenzo Sonego, Matteo Arnaldi, Lorenzo Musetti e Simone Bolelli hanno realizzato quello che sembrava impossibile qualche giorno fa. Corrado Barazzutti, Adriano Panatta, Paolo Bertolucci e Antonio Zugarelli erano stati gli eroi che 47 anni fa avevano vinto la prima Coppa Davis con la maglia italiana.

Nella sera di domenica 26 novembre, gli azzurri sono tornati sul tetto del mondo, battendo l’Australia 2-0. Partira decisiva vinta da Jannik Sinner, che ha battuto Alex de Minaur 6-3, 6-0 mentre Matteo Arnaldi aveva invece battuto Alexei Popyri 7-5, 2-6, 7-5.

La vera impresa, tuttavia, gli azzurri l’hanno fatta nella semifinale con la Serbia battendola 2-1 con l’impresa di Sinner che ha battuto Djokovic.

Decisiva la vittoria nel doppio di Sinner e Sonego, che piegano 6-3, 6-4 Djokovic e Kecmanovic, che aveva ottenuto l’unico punto per i serbi battendo Musetti.

Sinner aveva battuto Djokovic nel singolare con il punteggio 6-2, 2-6, 7-5 trascinando l’Italia nella finale, poi vinta, con l’Australia.

La squadra italiana è stata gestita da Filippo Volandri, ex tennista  che svolge un ruolo assimilabile a quello dell’allenatore, che in Coppa Davis viene definito di capitano non giocatore. Per il tennis la Coppa Davis è la cosa più vicina a ciò che sono i Mondiali negli altri sport: esiste dal 1900 e da allora si è disputata ogni anno, con l’eccezione degli anni delle guerre mondiali e del 2020 a causa della pandemia.

E’ stata definita da tutti la vittoria di squadra: il gruppo italiano è stato unito lungo tutto il cammino verso la finale di Malaga, pur se spiccano le prodezze di Sinner, numero 4 al mondo, che si è caricamento la squadra sulle spalle nelle partite decisive.