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POLITICHE 2018. FABIO CANTARELLI ANNUNCIA UNA NUOVA LISTA IN SUDAMERICA

Il fondatore di Italianitas,  Fabio Cantarelli,  allevatore “ganadero” in Paraguay dove risiede, ha annunciato oggi che presenterà  la lista UNITAL alle prossime elezioni politiche nella Circoscrizione  America Meridionale. Il Presidente di UNITAL (Unione Tricolore America Latina) correrà, quindi, con una lista, come lui stesso ha annunciato: “fatta di persone che provengono dall’associazionismo di volontariato  radicato in Sudamerica, esponenti delle istituzioni italiane – come il Comites e personalità legate al territorio. Noi in UNITAL non crediamo più nella partitocrazia romana e lotteremo per entrare in Parlamento per difendere davvero gli interessi della comunità italiana residente in Sudamerica. Abbiamo già visto come in tre legislature, tranne qualche eccezione, la maggioranza degli eletti all’ estero si sono occupati di lotte intestine dei partiti Italiani votando ogni provvedimento in accordo con le indicazioni dei gruppi parlamentari. I risultati sono stati scarsi o nulli:noi vogliamo cambiare questa storia. Solo l’autonomia delle nostre decisioni ci farà pesare in Italia per far capire ai governi che gli italiani all’ estero esistono. Noi siamo una opportunità per l’Italia e dobbiamo essere  trattati come cittadini di serie   A”    ha dichiarato Cantarelli.

Orgogliosamente molisani

Día de la emigración molisana. El evento comenzó miércoles 6 de diciembre, en el ex auditorio Gil (foto) de Campobasso. Invitado del evento el periodista Francesco Giorgino. Fueron galardonadas las escuelas ganadoras de la competencia ‘Molise visto con los ojos de los niños’ con el primer lugar  al instituto ‘Giordano’ de Venafro. Los premios ‘Embajadores de Molise en el mundo’  van a Giampiero Castellotti, Michele Castelli, Michael Iademarco y Teresa Iarocci Mavica.

CAMPOBASSO. Nello slogan ‘Orgogliosamente molisani’ il senso della terza ‘Giornata dell’emigrazione molisana nel mondo’, svolta oggi a Campobasso e dedicata alla memoria di Padre Giuseppe Giuseppe Tedeschi.Un’iniziativa, ha evidenziato il presidente del Consiglio regionaleVincenzo Cotugno, finalizzata a celebrare il ‘Molise fuori dal Molise’, gli oltre 700mila corregionali residenti all’estero, sostenuti nel ricordo della loro terra d’origine da 42 associazioni di emigrati. Ma anche a rinsaldare i legami con i molisani di seconda e terza generazione e a promuovere un ‘turismo di ritorno’, come prevede la legge regionale 12 del 2005, con cui è stata istituita la Giornata dell’emigrazione.

La manifestazione, nell’auditorium ex Gil di Campobasso, è cominciata questa mattina, mercoledì 6 dicembre, con il contest dedicato alle scuole. Un concorso vinto dall’Istituto ‘Giordano’ di Venafro, con il video ‘Radici molisane’, arrivato al primo posto, davanti ai lavori del ‘Manuppella’ di Isernia e dell’istituto ‘Pertini-Montini-Cuoco’ di Campobasso’. Per i ragazzi di Venafro il premio è rappresentato da un viaggio a Bruxelles con visita al Parlamento europeo, organizzato in collaborazione con l’europarlamentare molisano Aldo Patriciello. Per le altre due scolaresche premi da 1.000 e da 500 euro per l’acquisto di tecnologia, messi a disposizione dalla presidenza del Consiglio regionale.

Presente all’evento il caporedattore della Rai Francesco Giorgino, intervistato dal noto artista molisano Maurizio Santilli, che ha presentato l’evento, affiancato da Miss Molise 2017 Sara Bucci. ‘Identità e memoria’ i temi lanciati da Giorgino, che citando Sant’Agostino ha puntato il dito sulla necessità di coniugare, nell’epoca della globalizzazione, passato, presente e futuro. Una sfida nella quale il Molise, ha poi aggiunto il giornalista, può giocare un ruolo importante, così come tutto il Meridione d’Italia. “Si può essere molisani – ha detto – e allo stesso tempo cittadini europei e del mondo”. Giorgino che quindi ha scherzato sugli slogan diventati dei veri e propri tormentoni, da ‘Il Molise c’è’ a ‘Il Molise esiste e resiste’. Che hanno evidentemente varcato i confini regionali. Diventando virali.

Non è mancata una commemorazione del disastro minerario di Monongah, di cui oggi ricorrono i 110 anni, avvenuto il 6 dicembre 1907 nella cittadina del West Virginia, negli Stati Uniti. Una tragedia in cui persero la vita 362 lavoratori, 171 le vittime ‘ufficiali’ italiane, quasi un centinaio provenienti dal Molise, da Torella del Sannio, Frosolone, Duronia, Fossalto, Bagnoli del Trigno, Pietracatella e Vastogirardi. Una pagina di storia tragica, che non può essere dimenticata. La mattinata si è conclusa con l’inaugurazione dell’interessante Mostra sull’emigrazione molisana, ‘La Merica’, ad opera del Liceo artistico ‘Manzù’ di Campobasso e della docente Rosa Socci.

Questa sera, a partire dalle 19, la parte più istituzionale della manifestazione: il conferimento a 4 personalità molisane del titolo di ‘Ambasciatore del Molise nel mondo’ per meriti accademici, culturali, politico-sociali e professionali. Premi quest’anno assegnati a Giampiero Castellotti, romano con nonni molisani, giornalista e presidente del circolo cuturale ‘Forche Caudine’ di Roma; Michele Castelli, docente universitario e studioso dei comportamenti linguistici degli italiani in Venezuela, residente a Caracas; il contrammiraglio e scienziato Michael Iademarco, americano, premiato dal Vietnam per il suo impegno contro l’Aids e Teresa Iarocci Mavica, originaria di Bonefro ma residente a Mosca, dove con Renzo Piano ha dato vita a ‘Ges2’, importantissimo centro di arte contemporanea a due passi dal Cremlino. Lo scorso anno il premio fu conferito, tra gli altri, all’attore molisano Elio Germano. Altri riconoscimenti andranno a 10 eccellenze molisane, che nel 2017 si sono distinte a livello nazionale ed internazionale.

Quindi i momenti musicali, iniziati già questa mattina, con l’esibizione della violinista Alessandra Sonia Romano, originaria di Macchiagodena, che sta portando avanti un progetto dal titolo ‘Il violino della Shoah’, in cui suona uno strumento appartenuto a due italiani internati nel campo di concentramento di Auschwitz. Spazio anche alla musica popolare, con i ‘Patriots’, la ‘Polifonica Monforte’, e alla musica leggera, con l’esibizione di Alessia Notaro, una partecipazione alle selezioni per Sanremo. Col nuovo slogan ‘Orgogliosamente molisani’, fil rouge di tutta la manifestazione. Candidato a diventare nuovo tormentone.

Carabiniere italiano jubilado murió en Brasil

Risultati immagini per bisceglieLos miembros de la familia: «Abandonado por el Estado. Queremos el cadáver » Diputados  de Forza Italia eintervinieron han en el Ministerio de Relaciones Exteriores para traer de vuelta a Italia los restos.

 

 

La morte di Mario Simone, il 51enne carabiniere di origine di Bisceglie (foto) in congedo trasferito in Brasile e barbaramente ucciso a seguito dell’ennesima aggressione perpetrata da alcuni malviventi, ha sconvolto l’opinione pubblica e toccato la politica.

La tiepida risposta della Farnesina, che non ha manifestato disponibilità a farsi carico delle spese di trasporto della salma, ha spinto il consigliere regionale Nino Marmo e il commissario provinciale di Forza Italia Luigi De Mucci a interessare il segretario regionale Luigi Vitali e a richiedere l’intervento dei senatori Maurizio Gasparri e Paolo Romani per contattare i vertici del ministero degli Esteri.
«Un lavoro che stiamo portando avanti affinché possa essere resa giustizia ad un Servitore dello Stato e sia dato il doveroso sostegno alla sua famiglia» – hanno spiegato Marmo e De Mucci.

«Mario si era trasferito per vivere in maniera dignitosa con una pensione esigua» ha affermato Pasquale, un altro fratello della vittima, che risiede in Andria. «Aveva l’uniforme stampata sulla pelle e si è sempre adoperato per proteggere i più deboli.
La violenza brutale della malavita organizzata brasiliana lo ha sopraffatto, mentre è mancata un’azione repentina da parte dello Stato italiano, che rimane silente. Vogliamo uno Stato che faccia sentire la propria presenta agli italiani all’estero, che mostri fortemente la volontà di proteggere i suoi cittadini. Mio fratello è stato abbandonato dalle istituzioni e da chi avrebbe dovuto stargli accanto sin dal momento in cui è stato ferito.
Grazie all’intervento della stampa sembra che qualcosa si stia finalmente muovendo e chiediamo che l’Italia invii in Brasile un aereo militare per recuperare il corpo di mio fratello».

Italiani all’estero, in Argentina la X Settimana Siciliana

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La Settimana Siciliana si è conclusa sabato 11 novembre, con una cena alla quale hanno partecipato i rappresentanti di Associazioni italiane e di altre comunità straniere.

Italianos en el extranjero, en Argentina  Semana Siciliana

La Semana siciliana finalizó el sábado 11 de noviembre, con una cena a la que asistieron representantes de asociaciones italianas y otras comunidades del extranjero.                             Si è svolta a Paranà, in Argentina, la X Settimana Siciliana. Il corrispondente del Progetto Sicilia nel Mondo, Josè Prestifilippo, giornalista e Presidente dell’Associazione Familias Sicilianas de Paranà, promotore della X Settimana Siciliana, ha dichiarato: “Sono trascorsi due lustri dalla prima manifestazione dedicata ai siciliani di Paranà in Argentina, dove vive e opera una grande comunità siciliana, in gran parte discendenti dalla cittadina ennese di Leonforte. La manifestazione è stata inaugurata giovedì 9 presso il Museo Storico Martiniano Leguizamón, ed ha visto la partecipazione straordinaria del Coro lirico dell’Associazione Verdiana, appartenente alla locale comunità italiana, che con grande professionalità ha cantato l’inno Siciliano. Venerdì 10 sempre nella stessa location, due artisti hanno fatto gioire il pubblico: Nelson Rey Pastorella, nipote di agrigentini, e come invitata speciale la cantante italoargentina Paula Frondizi, apprezzata per le sue canzoni napoletane e siciliane”.

Prestifilippo ha ricordato poi “la commozione nel vedere durante l’inaugurazione la gente cantare l’inno siciliano, fa venire i brividi e ci da tanta soddisfazione”.

La Settimana Siciliana si è conclusa sabato 11 novembre, con una cena alla quale hanno partecipato i rappresentanti di Associazioni italiane e di altre comunità straniere, operanti a Paranà, che si sono uniti alla festa della comunità siciliana. L’evento è stato arricchito dalla presenza dei rappresentanti delle seguenti comunità e associazioni: Associazione Dante, Centro Ligure, Associazione Toscana, Società Friulana, Associazione Famiglia Piemontesa, Comitea, Adili (Entità di lingua italiana dell’Argentina), Centro Valesano (Svizzero), Unione Svizzera di Paranà, Associazione Slovena Triglav di Entre Rios e tante altre. Durante la settimana sono stati diversi gli ospiti, a cominciare dai rappresentanti consolari, del Comune e delle Comunità locali.

Italiani all’estero, in Argentina la X Settimana Siciliana

La Settimana Siciliana si è conclusa sabato 11 novembre, con una cena alla quale hanno partecipato i rappresentanti di Associazioni italiane e di altre comunità straniere.

Italianos en el extranjero, en Argentina la X Semana Siciliana

La Semana siciliana finalizó el sábado 11 de noviembre, con una cena a la que asistieron representantes de asociaciones italianas y otras comunidades extranjeras

2016. GLI ITALIANI EMIGRANO ANCORA !

 

Negli ultimi dieci anni le emigrazioni  sono più che triplicate, passando da 51mila a 157mila, mentre le immigrazioni si sono ridotte del 43%, passando da 527mila nel 2007 a 301mila nel 2016. Sono alcuni dei dati del Rapporto Istat su “Migrazioni internazionali e interne della popolazione residente – Anno 2016”.

Sono sempre di più gli italiani che emigrano verso l’estero, soprattutto giovani e laureati. Le principali mete restano il Regno Unito e la Germania. Lo stesso aumento percentuale si registra tra gli immigrati entrati in Italia, di cui 9 su 10 sono stranieri. In crescita, dopo tre anni di calo, anche la mobilità interna al nostro Paese, con oltre 1 milione e 300mila persone che si trasferiscono dal Sud verso il Centro-Nord e da comune a comune nella stessa regione. È inoltre boom di anziani che cambiano residenza per raggiungere i familiari o andare a vivere in case di cura. Sono alcuni dei dati del Rapporto Istat su “Migrazioni internazionali e interne della popolazione residente – Anno 2016”.

In 10 anni triplicati gli italiani all’estero, da 51 a 157mila. Negli ultimi dieci anni, ricorda l’Istat, le emigrazioni sono più che triplicate, passando da 51mila a 157mila. Nel 2016 il saldo migratorio netto con l’estero cresce di 10mila unità, raggiungendo quota 144.000 (+8% rispetto al 2015) per effetto del maggiore aumento delle immigrazioni rispetto alle emigrazioni. Gli emigrati di cittadinanza italiana nati all’estero ammontano a circa 28mila (+19% rispetto all’anno precedente). Si conferma la preferenza per il Regno Unito al primo posto (21,6%), seguito da Germania (16,5%), Svizzera (9,9%) e Francia (9,5%). I flussi verso il Regno Unito, passati da 17.000 a 25.000 in un anno con l’aumento del 42% sono però un effetto indotto dalla Brexit: molti italiani già residenti hanno dovuto registrarsi all’Aire (Anagrafe residenti italiani all’estero) per regolarizzare la loro posizione. In aumento i laureati italiani che lasciano il Paese, sono quasi 25mila nel 2016 (+9% sul 2015) anche se restano più numerosi quelli con un titolo di studio medio-basso (56mila, +11%).

Quasi 301 mila entrati in Italia (+7%). Al primo posto si conferma la comunità rumena, con 45mila iscritti seguita dalla pakistana (15 mila), nigeriana (15 mila), marocchina (15 mila), albanese (13 mila) e cinese (12 mila). Continuano a crescere le immigrazioni dei cittadini africani; in particolare, vi sono stati aumenti significativi dai cittadini guineiani (+161%), ivoriani (+73%), nigeriani (+66%) e ghanesi (+37%). Consistenti anche i flussi di pakistani (15 mila, +30%), albanesi (13 mila, +12%) e brasiliani (10 mila, +50%), calano invece le immigrazioni dei cittadini di area asiatica: cingalesi (-18%), cinesi (-17%), bengalesi (-14%) e indiani (-11%).

ITALIANOS Y LA VIVEZA CRIOLLA

El presidente de Italia,m Sergio Mattarella, recibió quejas de ciudadanos italianos en Uruguay. Foto: AFP PHOTO / JUAN MABROMATA

La colectividad italiana pretende hacer conocer al presidente italiano Sergio Mattalella, que llegó el jueves 11 en visita oficial a Montevideo, su total disconformidad con el cierre del consulado de Montevideo desde 2014. Este hecho provocó que la embajada italiana esté saturada, ya que no cuenta con la presencia de un cónsul ni con los funcionarios necesarios para una atención adecuada.

Eso para cualquier trámite; si se desea obtener la ciudadanía, se debe pagar 300 Euros por el procesamiento de las solicitud de reconocimiento. Por otra parte, el costo de la emisión del pasaporte es de 116 euros. Varios ciudadanos hace años están esperando a ser llamados para comenzar o finalizar este tipo de tramites; muchos de ellos tratan de hacer sus tramites en la embajada italiana en Argentina.

Aldo Lamorte ,coordinador del Movimiento Asociativo de los Italianos en el Exterior (MAIE) afirmó a Sala de redacción que “se realizaron las denuncias correspondentes en la embajada italiana, se hicieron varias gestiones en la ciudad de Roma , a nivel institucional en el parlamento y en Comitato degli Italiani allestero; de todas formas no hemos tenido respuesta”.

El sistema de acceso a la agenda online para obtener la ciudadanía y el pasaporte italiano no está funcionando correctamente, aseguró Lamorte. A su vez, el “Sistema online es complicado para personas mayores de edad, que no saben utilizar la computadora y no son atendidos de otra forma, tampoco tienen prioridad”.

Los tratos en la embajada, de los funcionarios con el público tampoco parecen ser los mejores , es necesario hablar el idioma , de los contrario les fastidia atender , más aun a personas mayores.

Asimismo es imposible realizar consultas sin tener consentimiento previo , “no existe una atención digna y la situación es inaceptable”, sostuvo Lamorte.

La colectividad italiana todavía no entiende por qué el parlamento italiano decidió cerrar el único consulado, a sabiendas de que Uruguay  es la tercera colectividad con más italianos en América Latina.

La última movilización se realizó el 7 de abril frente a la oficina consular de Italia en Uruguay, (José B. Lamas 2857 casi Ellauri) , con el fin de ponerle voz a todos estos reclamos sin respuesta.

La colectividad italiana está ansiosa y orgullosa por recibir al presidente italiano en “la casa de los italianos”, También será una oportunidad para comentarle directamente estas situaciones que no benefician a la comunidad italiana.

Intento de robo en el Festival “Celebra Italia”

Intento de robo en el Festival "Celebra Italia"

Los hechos de inseguridad siguen siendo noticia a raíz de episodios desarrollados dentro del partido de Tres de Febrero. Este fin de semana, un hombre intentó asaltar a una adolescente en pleno festival “Celebra Italia“, un homenaje a la comunidad italiana, realizado en la Plaza Manzanares de Villa Bosch.

Según los datos aportados en la cuenta oficial de Facebook de la Policía Local de Tres de Febrero, todo sucedió el domingo cerca de las 20 horas, un rato antes de que terminara el evento. Allí, un hombre de 29 años intentó asaltar a una joven niña de 14, tomándola con fuerza del cuello.

Tras lo ocurrido, efectivos policiales, que prestaban servicio en el lugar, fueron alertados por la madre de la víctima y detuvieron al sujeto. El hombre fue trasladado a la Comisaría 5ta. Eufrasio Álvarez y quedó a disposición de la Fiscalía del Departamento Judicial de San Martín, bajo la carátula “Tentativa de Robo“.

Italiani all’estero, a Gian Luigi Ferretti l’Orden del Buzon a Buenos Aires

Immagine correlataMercoledì 15 novembre, nel corso di una cerimonia nel salone di “Los 36 Billares” in Avenida de Mayo, dal 1894 uno dei locali più tradizionali di Buenos Aires, sarà conferito l’Orden del Buzon a Gian Luigi Ferretti.

L’Orden del Buzon è il prestigioso premio che viene assegnato a personalità che si sono distinte nel campo culturale nella città di Buenos Aires ed è già stato assegnato ad ambasciatori, ministri, politici, giornalisti, attori, cantanti e sportivi.

L’Orden viene conferito a Gian Luigi Ferretti per avere fondato il quotidiano L’Italiano che da 11 anni è un baluardo della cultura italiana di cui l’Argentina è impregnata.

Nella stessa occasione  l’onorificenza verrà conferita  anche a Luis Carniglia ed al Grupo Provenzano.

NUOVA GUIDA FISCALE per i lavoratori italiani all’estero.

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Incominciamo col dire che la regola di base è che tutti i cittadini italiani che lavorano all’estero e che non sono iscritti allA.I.R.E. (Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero) sono fiscalmente residenti in Italia e devono ogni anno presentare la dichiarazione e pagare le imposte sui redditi ovunque prodotti.

Nel caso si ometta di presentare la dichiarazione dei redditi o non si indichino in essa i redditi prodotti all’estero, non spetta la detrazione delle imposte pagate nello Stato estero (comma 8 dell’art. 165 del Testo Unico Imposte sui Redditi).

È la stessa GUIDA dell’Agenzia delle Entrate a riconoscere che non sempre è agevole individuare immediatamente quale sia il sistema di tassazione applicabile per i redditi percepiti all’estero da cittadini italiani. Infatti, gli aspetti da considerare sono molteplici e le regole possono essere diverse a seconda delle singole situazioni personali, dell’esistenza o meno di una Convenzione contro le doppie imposizioni stipulata tra l’Italia e lo Stato estero nel quale viene prodotto il reddito, del periodo di permanenza all’estero, dell’iscrizione o meno all’Aire.

In linea generale è possibile affermare che per stabilire dove un cittadino è tenuto a pagare le imposte sui redditi percepiti occorre considerare il concetto di “residenza fiscale”.

In base al cosiddetto “principio della tassazione mondiale”, sul quale si fonda il sistema fiscale di molti Paesi europei e che è stato adottato anche dalla legislazione fiscale italiana, il cittadino che lavora all’estero, mantenendo la residenza italiana, ha comunque l’obbligo di pagare le imposte in Italia anche sui redditi prodotti all’estero, salvo che sia diversamente indicato da disposizioni contenute nelle Convenzioni internazionali contro le doppie imposizioni.

Le eventuali imposte pagate a titolo definitivo nei Paesi in cui i redditi sono stati percepiti si possono comunque detrarre da quelle italiane, sotto forma di credito d’imposta, nei limiti stabiliti dall’articolo 165 del T.U.I.R.

Generalmente, le Convenzioni non prevedono che sia un unico Stato, tra i due contraenti, ad assoggettare a tassazione un determinato tipo di reddito (tassazione esclusiva). Per questo motivo, è necessario dichiarare in Italia anche i redditi conseguiti all’estero.

La doppia imposizione viene comunque eliminata in quanto vengono riconosciute le imposte pagate all’estero a titolo definitivo, ammesse in detrazione dall’imposta netta fino a concorrenza della quota di imposta italiana.

Le imposte estere si considerano pagate a titolo definitivo quando esse non sono ripetibili o è stata presentata la dichiarazione dei redditi all’estero o vi è un’apposita certificazione di definitività dell’imposta, rilasciata dalle autorità estere.

L’Agenzia delle Entrate avverte i cittadini italiani che, per motivi di varia natura, non si sono iscritti all’AIRE e che non hanno presentato la dichiarazione dei redditi in Italia, perdono il diritto di usufruire della detrazione delle imposte pagate all’estero, se accertati.

  • Per coloro (non iscritti all’AIRE) che non hanno presentato la dichiarazione dei redditi in Italia possono usufruire della procedura della “collaborazione volontaria” che ha riaperto i termini di adesione al 30 settembre 2017 e regolarizzare le violazioni degli obblighi dichiarativi commesse usufruendo di benefici sulle sanzioni.

In sostanza, presentando istanza di “collaborazione volontaria” e indicando in essa i redditi di lavoro dipendente o di lavoro autonomo, in precedenza non dichiarati in Italia, viene riconosciuto il credito per le imposte pagate all’estero a titolo definitivo.

La disposizione agevolativa si applica anche agli atti non ancora definiti al 24 giugno 2017 (data di entrata in vigore della legge 96/2017, che ha convertito il Dl 50/2017), emanati in relazione alla precedente edizione della procedura di collaborazione volontaria.

  • Per coloro invece (sempre non iscritti all’AIRE) che hanno presentato la dichiarazione dei rediti in Italia omettendo però di indicare i redditi prodotti all’estero, per non perdere il diritto di usufruire della detrazione delle imposte pagate all’estero, possono presentare dichiarazione integrativa ai sensi dell’articolo 2, comma 8, del D.P.R. 322/1998
  • In tal caso, infatti, il reddito oggetto di integrazione deve ritenersi, comunque, dichiarato e, conseguentemente, al contribuente spetta la detrazione delle imposte pagate all’estero.

LINGUA ITALIANA. Gli artisti stranieri ne sono affascinati.

Risultati immagini per lingua italiana musicaChe l’Italia nel corso dei secoli abbia ispirato tanti artisti, scultori, architetti, pittori, è cosa nota, ma negli ultimi tempi sembra si sia prepotentemente riproposta sulla mappe della musica globale. Viviamo questa paradossale situazione in cui molti artisti nostrani si cimentano con le lingue straniere e si scontrano con le difficoltà del produrre musica in inglese nella nostra nazione mentre, ad altre latitudini, il parere sembra esattamente l’opposto.
Come ha recentemente affermato Nic Cester in un’intervista rilasciata sul nostro portale “So che sembra scontato, alla fine è un po’ il luogo comune sull’Italia quello del buon vivere, ma è vero. Anche nella musica è così, dove sono cresciuto la gente segue tantissimo le mode. Se qui un disco funziona, se i testi e la musica sono belli, la gente verrà a sentirti. Non importa l’età o l’estrazione sociale, quando abbiamo suonato a Lucca c’era gente di tutti i tipi, è stato meraviglioso.“
Il teatro musicale all’italiana si è imposto dal Settecento in poi incoronando la nostra come la “lingua dell’opera”, giustificando, forse solo parzialmente, il successo che ancora oggi riscuotono i tenori italiani all’estero (anche in strani ibridi tra il pop e il canto lirico, vedi Il volo). Il dizionario musicale classico è in gran parte composto da termini italiani che ancora oggi vengono utilizzati negli spartiti di tutto il mondo. L’opera italiana trovò un terreno particolarmente fertile in Francia. I musicisti italiani compivano quelli che già allora erano a tutti gli effetti dei veri e proprio tour, portando la propria musica per piazze e teatri delle più disparate città europee dove il pubblico, che non sempre era in grado di comprendere la lingua, cominciò ben presto ad interpretarne le gestualità e la fonetica.
Arrivando ai giorni nostri, non si può non notare come questo fascino stia tornando prepotentemente alla ribalta. Prendiamo l’esempio dei Phoenix e del loro ultimo disco “Ti amo”, che in origine avrebbe dovuto chiamarsi “Je t’aime”. Tomas Mars, frontman della band, è sposato con la regista di origini italiane Sofia Coppola e il loro matrimonio si è svolto in Lucania. I riferimenti nel disco vanno ben oltre i soliti luoghi comuni pizza, mafia e mandolino. Dal gelato al fiordilatte fino al lungomare di Cattolica, dal festival di Sanremo alla sofisticata ricerca sul cantautorato italiano (da Battisti a Battiato), presumibilmente, li hanno portati sino ai giorni nostri e a nomi come quello di Giorgio Poi che aprirà la data milanese della band di Versailles.
Anche la cucina, il clima, i panorami sono tutti fattori che possono influenzare positivamente la musica e la produzione artistica in generale. Tra i casi più noti c’è quello di Sting che ha acquistato una villa con vigneto in Toscana, meno chic ma più funzionale la residenza di Jonny Greenwood dei Radiohead, un casale a Sant’Elpidio nelle Marche dal quale, grazie all’aiuto degli artigiani locali, è stato ricavato uno studio di registrazione. Gabriella Cohen, una giovane cantautrice australiana, ha registrato il suo album a Serrastretta, un paese di 3000 abitanti in provincia di Catanzaro, così come Lyves, la musicista anch’essa australiana, che ha scelto Ostra, nelle Marche, per registrare l’ep che le è valso un tour europeo di spalla ai Coldplay. A suscitare grande fascino sulle star del jet set e della musica globali è il lago di Como: tra i suoi ospiti si possono annoverare i Muse.
Sulle sponde dello stesso lago ormai da qualche tempo si è trasferito il già citato Nic Cester che, a 8 anni dal suo ultimo lavoro con i Jet “Shaka Rock”, ha debuttato col suo primo album solista “Sugar Rush”, un disco in inglese ma dall’anima tricolore, registrato tra Como, Milano e Londra con la partecipazione esclusiva dei Calibro 35 e Tommaso Colliva. Anche la band che lo accompagna dal vivo in tutto il mondo parla totalmente italiano: Sergio Carnevale dei Bluvertigo, Adriano Viterbini (Bud Spencer Blues Explosion), Daniel Plentz dei Selton, Roberto Dragonetti e Raffaele Scogna formano la superband denominata The Milano Elettrica.
C’è chi, da una località visitata, rimane così colpito da dedicarle una canzone: è il caso deiTame Impala e della loro “Sestri Levante”. Ma se alla località turistiche che ci vogliamo rivolgere allora il caso più emblematico e linguisticamente più interessante è quello di “Santa Marinella” dei Gogol Bordello. Eugene Hutz – ucraino di nascita ma giramondo di vocazione e quindi abituato a cimentarsi con tutte le lingue- nella piccola località laziale nei pressi di Civitavecchia ha vissuto proprio prima di sbarcare in America. La sua, per quanto parodistica (e blasfema), è un vero e proprio esempio di composizione pensata in italiano da uno straniero.
Se volessimo poi fare un elenco di cover, di canzoni tradotte da una lingua all’altra, di riadattamenti ed omaggi, potremmo andare avanti all’infinito. Basti ricordare che “Gloria” di Umberto Tozzi detiene il record di canzone più tradotta del mondo, “Mondo Cane” di Mike Patton e l’ancor più noto caso di David Bowie e della sua “Ragazzo Solo, Ragazza Sola” versione italiana dell’originale “Space Oddity” il cui adattamento linguistico è stato curato da Mogol. Stiamo parlando di esempi del passato, ma il punto è: quanto l’Italia e la lingua italiana, ad oggi, possono essere attraenti per un pubblico internazionale?
Uno dei media attraverso il quale la lingua italiana si è fatta conoscere maggiormente è stato il cinema. Ed è bene precisare che, a differenza nostra, le altre nazioni sono abituate a godersi la visione dei film esteri con i sottotitoli. La scelta della lingua italiana diventa così una scelta stilistica ed estetica ben precisa e con un immaginario evocativo ben delimitato che si colloca tra i grandi nomi della moda, i divi del cinema e la dolce vita felliniana. Un esempio cinematografico perfetto potrebbe essere il corto che Wes Anderson ha girato per Prada, “Castello Cavalcanti“ in cui Jason Schwartzman interpreta un pilota americano in un paesino che potrebbe trovarsi in qualunque punto della penisola; un esempio musicale, invece, l’intro studiatissimo del video “Miracle Aligner”del duo inglese Last Shadow Puppets che recita: “Che cos’è questo?” ”Questo? Si tratta di un tentativo di estrarre la verità all’incirca”.
E se è al cinema che ci stiamo riferendo il caso più curioso è sicuramente quello di Simon Hanes, un giovane ragazzo del Massachussetts che si innamorò della musica italiana ascoltando una colonna sonora di Ennio Morricone e finendo prima per formare un orchestra, i Tredici Bacci da lui stesso definita “la maniera che utilizzo per esprimere al mondo la mia storia d’amore con le colonne sonore italiane degli anni ’60 e ’70”,e poi dando vita al suo progetto solista Luxardo (come il noto liquore italiano) che rispecchia da tutti i punti di vista i crismi del nostro cantautorato. L’intento che Luxardo si è proposto è questo, evocare “quel sentimento così particolare che racchiude romanticismo, umorismo e sensualità e che cerco costantemente di prendere ad esempio per la mia vita quotidiana” e in effetti fotografare un momento come “Ricordo l’estate e il thè Nespresso freddo” è qualcosa di molto più profondo di una semplice traduzione.
Un’operazione interessante è stata quella di Erlend Øye, una delle due metà del duo norvegese dei King of Convenience: trasferitosi in Sicilia ormai da anni e appassionato di musica italiana grazie a una canzone di Gaber. Dopo aver scritto una canzone nella nostra lingua, “La prima estate”, per la laurea di un’amica, questa estate ha dato vita ad una delle esibizioni più emozionati dello scorso Ortigia Sound Festival. “Erlend Øye performing Sapore di Sale” si è svolto su un traghetto al largo delle coste di Siracusa in cui l’artista di Bergen non si è limitato ad interpretare il classico di Gino Paoli ma ha spaziato all’interno del repertorio italiano più classico.
Per concludere, non si possono non citare gli Itaca, duo di synthpop berlinese che si esprime esclusivamente in italiano, raffinati e sensuali ma soprattutto, credibili nel cantare e nello scrivere in una lingua che non è la loro.
Dopo tutti questi esempi (e ce ne sarebbero ancora tantissimi) di quanto la lingua e la musica italiana siano affascinanti per gli interpreti stranieri di tutte le latitudini (vi ricordate “Una giapponese a Roma” di Kahimi Karie & Momus?) sarà questo il momento giusto perché, al contrario, la musica contemporanea italiana in italiano travalichi i confini nazionali?
E se i Phoenix nella title track del loro ultimo album si rivolgano a noi chiedendoci cosa preferiamo tra “Champagne or Prosecco”, forse, finalmente, la scelta propenderà verso il secondo.

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