Il 19 novembre ricorre la Giornata mondiale del ricordo delle vittime della strada. Nonostante tante campagne di sensibilizzazione che ogni anno vengono promosse, in Italia e in tutto il mondo i numeri degli incidenti stradali e dei morti continuano a rimanere alti. Secondo i dati forniti dall’Asaps (Associazione Sostenitori e Amici della Polizia Stradale), molto attiva sul fronte della sicureza stradale, si contano un milione e 300mila morti per incidenti stradali ogni anno nel mondo, prevalentemente in Africa, Cina e Sud America.

Ma anche 21mila nell’Unione Europea e oltre tremila in Italia. Dall’inizio del 2023 al 12 novembre gli Osservatori hanno registrato il decesso, nell’immediatezza del fatto, di 379 pedoni, 175 ciclisti, 48 bambini (erano stati 39 in tutto il 2022 e 29 nel 2021). Dall’1 gennaio al 31 ottobre sono state 1.133 le vittime di incidenti nei soli fine settimana e 72 gli episodi di pirateria mortale aggiornati fino al 30 settembre.

La quasi totalità degli incidenti sulle strade è dovuta a comportamenti contrari al codice della strada. L’esito letale è sempre legato alla velocità (e spesso anche dal consumo di alcool e droghe) da parte di conducenti di mezzi motorizzati, che provocano il 94% delle collisioni. I fine settimana e sopratutto nelle ore notture continuano ad essere ad essere i momenti in cui si addensano in proporzione i maggiori incidenti mortali.

Sono tante le organizzazioni e associazioni che tengono alta l’attenzione sul tema, tra cui la coalizione #Città30Subito!, promossa da Legambiente, Fiab-Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta ed altri. In occasione di questa Giornata, domenica 19 novembre sono state organizzate numerose iniziative nelle città italiane, dalla rete di attivisti “viva la strada”: da Roma in via dei Fori imperiali, a Milano al Giardino Aristide Calderini, a Napoli a Piazzale Tecchio.